La tempesta

La tempesta

PRIMA REGIONALE

 

di W. Shakespeare | traduzione Gianni Garrera | adattamento e regia Luca De Fusco | con Eros Pagni, Gaia Aprea, Alessandro Balletta, Silvia Biancalana, Paolo Cresta, Gennaro Di Biase, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Alfonso Postiglione, Carlo Sciaccaluga, Francesco Scolaro, Paolo Serra, Enzo Turrin | scene e costumi Marta Crisolini Malatesta | disegno luci Gigi Saccomandi | musiche originali Ran Bagno | installazioni video Alessandro Papa | movimenti coreografici Emio Greco e Pieter C. Scholten | adattamento vocale Ciro Cascino | produzione Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Campania dei Festival–Napoli Teatro Festival Italia

«Cosa è questa “tempesta” che Prospero scatena e interrompe a suo piacimento, e che non causa danno alcuno? Si tratta evidentemente di une tempête sous un crâne, come direbbe Victor Hugo – quella di Prospero, un’opera di pura (o impura) immaginazione, la stessa opera teatrale cui noi assistiamo. Essa ha solo un effetto, quello di condurre tutti i nemici di Prospero sotto la sua ferula,
nell’unico posto dove tutti i suoi desideri sono immediatamente appagati, la sua isola, il suo universo, quello della creazione letteraria. È ciò che ogni scrittore può fare a volontà – trasformare i propri nemici in personaggi della propria opera letteraria, dove può castigarli come meglio crede. La natura immaginaria della vendetta di Prospero appare con evidenza alla fine dell’opera, nell’assenza stessa di una conclusione. Antonio non si umilia davanti al fratello; la vendetta letteraria di Prospero si dissolve in fumo».

(René Girard, Shakespeare. Il teatro dell’invidia, Milano, Adelphi, 1998).

 

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