Odissea. Nessuno ritorna

Odissea. Nessuno ritorna

PRIMA NAZIONALE. Spettacolo di Matteo Tarasco – GTS -Teatro Quirino. Da Omero – Ovidio – Atwood. Con Ania Rizzi Bogdan, Lara Balbo, Giselle Martin. Un’indagine del punto di vista femminile sul mito, un viaggio nell’intimità del dolore, nella fragilità dell’eroe.

venerdì 6 novembre ore 21.00 – Palmi, Casa della Cultura

Odissea. Nessuno ritorna

Consapevoli che la modernità è orfana di eroi e modelli virili, scegliamo di indagare il punto di vista femminile sul mito, un viaggio nell’intimità del dolore, nella fragilità dell’eroe.
Vogliamo addentrarci nel linguaggio del dolore, per riscoprirne un nuovo valore semantico e ridisegnare l’ideologia della virilità, che, nell’epopea, si completa e acquista valore soltanto quando si appropria del modello femminile. Nell’Iliade e nell’Odissea, ma anche nell’Eneide di Virgilio, si assiste costantemente al contrasto tra le bufere del dolore maschile e la lenta perdita di sostanza che consuma la vita nel rituale della lamentazione femminile.
L’epopea del ritorno in patria dell’eroe Ulisse dopo la guerra di Troia è un viaggio nelle più atroci conseguenze dell’amore. Uno struggente singolo grido di estasi erotica, che si trasforma in agonia. Una sorta di poema erotico e disperato, che espone con lucida follia e altissimo linguaggio le pene di un amor ritrovato, ma invivibile. Le donne di Ulisse, Circe, Nausicaa e Calipso la storia d’un’ossessione amorosa, un’ossessione che si fa verbo, strappando ogni singola parola al marasma di gemiti inarticolati in cui questa donna innamorate affogano e si dibattono. I loro occhi troppo annebbiati dalle lacrime non vedono il mondo e i drammi che lo sconvolgono, ma si fanno testimoni di un desolato finale di partita, in una terra di nessuno.
Mettere in scena il mito dal punto di vista femminile, vuole essere un tentativo di raccontare l’odierno spaesamento quotidiano di una generazione incompresa, un tentativo per riacquistare, attraverso la fascinazione del palcoscenico, i valori della parola poetica, che crediamo oggi debba imporsi su altri linguaggi che spiegano, ma non insegnano il senso.
Il progetto si propone come occasione per riscoprire l’antico e comprendere il contemporaneo, al fine di dare un senso al futuro. Crediamo infatti che il Teatro sia lo strumento più adatto e necessario per conseguire tali scopi, in quanto il Teatro è l’unico luogo sociale in cui la verità si fa spettacolo, dove l’essere umano comprende e acquista coscienza di se come individuo e come cittadino.
Matteo Tarasco

Odissea. Nessuno ritorna

Da Omero – Ovidio – Atwood

drammaturgia Matteo Tarasco
con Ania Rizzi Bogdan, Lara Balbo, Giselle Martino
regia Matteo Tarasco
costumi e spazio scenico Chiara Aversano
assistente alla regia Katia Di Carlo
organizzazione Marilia Chimenti

 

Nota biografica
Matteo Tarasco è stato il primo e unico regista italiano ad essere nominato Membro del Lincoln Center Theatre Directors Lab (New York City). Nel dicembre 2006, il Presidente della Repubblica Italiana conferisce a Matteo Tarasco il Premio Personalità Europea per il Teatro come migliore regista emergente.
Nel settembre 2007, si trasferisce a Londra, dove lavora come “Resident Director” alla LAMDA – London Academy of Music and Dramatic Art, per la quale dirige in lingua inglese Opinions of a Clown, ispirato al romanzo di Heinrich Boll. Nel 2008 è “Resident Director” al National Theatre Studio di Londra per il quale dirige The late Mattia Pascal, a New Play with Music, basato sull’omonimo romanzo di Pirandello.
Nel 2002 è stato Direttore Artistico della trasmissione televisiva i Solitari per RaiSat.
In Italia ha lavorato con Gabriele Lavia, Mariano Rigillo, Monica Guerritore, Giuseppe Cederna, Luca Lazzareschi, Jerzy Sturh, Laura Lattuada, Romina Mondello, Simona Marchini e Tullio Solenghi, dirigendo più di venti spettacoli tra i quali Odissea di Omero, versione integrale di 18 ore, Bisbetica Domata di Shakespeare, per un cast di soli uomini, Nozze di Figaro di Beaumarchais, Quando si è capito il giuoco di Pirandello, Le Affinità Elettive di Goethe. E per il Festival di Borgio Verezzi ha curato regie de Il Burbero Benefico di Goldoni, con Mariano Rigillo nel 2011 e di Alice da Lewis Carroll, con Romina Mondello nel 2011.